Egregia Sig.ra Dacia Manzoli,
leggiamo delle sue lamentele sull’atteggiamento avuto dall’Amministrazione Comunale relativo alla “Casa Selvatica”; poiché lei parla, giustamente, di “comunicazione trasparente e pura”, ci sembra opportuno dire la nostra a riguardo.

Siamo venuti a conoscenza da numerosi esposti e lamentele da parte di tanti cittadini ed utenti che regolarmente percorrono la Via Cereta (che, a differenza delle sue affermazioni da non residente, risulta molto frequentata anche da escursionisti camminatori, ciclisti e motociclisti) del fatto che venissero inseguiti dai cani lasciati liberi, mettendo a rischio la loro incolumità.
Oltretutto la situazione ci è stata segnalata dai Carabinieri del Corpo Forestale dello Stato e dall’AUSL competente – servizio veterinario, i quali ci hanno descritto lo stato di abbandono dei cani con i conseguenti rischi alla persona.
Ci siamo, quindi, interessati della questione attraverso gli organi competenti cercando anche di capire quali sarebbero state le conseguenze a carico del comune in caso di inadempienza, relative a questioni penali nella malaugurata ipotesi di incidenti e/o cadute dei passanti.
Una delle preoccupazioni è quella legata al costo che verrebbe a carico del comune, quindi dei cittadini di Roncofreddo, nel caso che avvenisse, da parte dell’AUSL, il sequestro dei 60 cani presenti in loco con il trasferimento degli stessi presso il canile comunale di Cesena: l’Ente dovrebbe affrontare un costo pari a € 7,00 per ogni cane ospitato, quindi € 420,00 giornalieri, per un totale di € 13.000,00 mensili.
Non sono stati quindi solo i cacciatori a segnalarci il problema e riguardo alla sua affermazione “questi luoghi continueranno ad essere il regno di cacciatori, allevatori e bracconieri”, ci teniamo a precisare che è per noi una fortuna che siano presenti sul nostro territorio numerosi allevatori che, oltre ad adoperarsi per tenerlo manutenuto, danno lavoro a centinaia di persone; nel caso in cui lei, d’altra parte, fosse a conoscenza di eventuali soggetti che praticassero bracconaggio, sarebbe tenuta a segnalarli alle autorità competenti o, qualora volesse restare nell’anonimato, potrebbe fare la sua segnalazione presso gli uffici comunali che provvederanno alla denuncia del caso.
Siamo d’accordo con lei sul fatto che “le nostre terre siano belle” e, aggiungiamo noi, luoghi in cui la qualità di vita è elevata; ma sicuramente non condividiamo l’affermazione che siano “terre inospitali”: è noto, infatti, che una delle caratteristiche principali della Romagna sia l’ospitalità.

Relativamente alle esche con veleno, possiamo solo dire che purtroppo questo gesto aberrante è stato riscontrato anche in diversi luoghi di altri comuni, persino nel centro cittadino ed attribuire quest’azione ai cacciatori è alquanto scorretto, tanto che, molte volte, sono loro stessi con i propri cani, vittime di questa atrocità.

Concludendo, riteniamo che sia diritto di tutti detenere animali, ma che sia DOVERE di tutti occuparsene con le dovute accortezze, nel rispetto delle norme del benessere dell’animale e della sicurezza delle persone; l’incuria nella loro custodia non deve in alcun modo causare danni, disagi e pericoli a chicchessia; lasciare gli animali incustoditi è da irresponsabili e spesso va nella direzione opposta al loro benessere. In quest’ottica dunque è indispensabile rispettare anche le regole edilizie previste da leggi e regolamenti.
La invitiamo pertanto, nella logica della “comunicazione trasparente e pura” a descrivere situazioni reali e veritiere poiché, purtroppo, la sua esternazione sui social ha provocato reazioni diffamatorie ed offensive (soprattutto da parte di persone che non conoscono la situazione né, tantomeno, il nostro territorio) nei confronti del Sindaco e della sua Amministrazione, fatti che ci hanno costretto ad incaricare un legale per agire nei confronti di queste persone, al fine di tutelare l’onorabilità del comune e dei suoi Amministratori.